Conviene acquistare il BTP Italia 2028 per proteggersi dall’inflazione con i BTP Italia? Fra i numerosi titoli di Stato a lunga scadenza troviamo i BTP Italia, buoni del tesoro indicizzati all’inflazione italiana. Il collocamento del BTP avviene fra il 6 ed il 9 marzo 2023 e la scadenza è fissata per il 14 marzo 2028. È prevista una cedola minima del 2%, in aggiunta alla rivalutazione del capitale.
BTP indicizzato all’inflazione
Il BTP Italia è un’obbligazione statale quinquennale legata all’inflazione. Con questo BTP l’investitore incassa quindi delle cedole semestrali dell’1% (moltiplicate per l’inflazione registrata nel periodo). Al tempo stesso, sempre su base semestrale, viene corrisposta la rivalutazione del capitale investito. È tenuto in considerazione l’indice FOI, con l’esclusione dei tabacchi ed il valore di partenza dell’indice FOI per il BTP Italia 2028 è pari a 118,24194.
Codice ISIN e premio fedeltà
Nella prima fase, quella del collocamento, il codice ISIN di questo BTP è IT0005532715. Chi acquista il bond in fase di emissione e lo detiene fino alla scadenza, nel 2028, riceverà un premio fedeltà dello 0,8% (pari a 8 euro su mille). Il mercato di riferimento per il BTP 2028, così come per tutti i titoli di Stato, è il MOT di Borsa Italiana.
Acquistando il BTP in collocamento non sono previste commissioni. Chi compra il bond sul mercato secondario paga invece i tradizionali costi commissionali previsti dal proprio broker.
Sito del Ministero dell’Economia e delle Finanza
Altre informazioni relativamente alle modalità di collocamento e distribuzione del titolo, così come sul come si effettua il calcolo della cedola e la rivalutazione del capitale sono disponibili sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
BTP Italia 2028 emesso nel 2022
Il nuovo BTP Italia emesso a marzo 2023 non è da confondersi con il precedente, emesso nel novembre 2022. Anche questo scade nel 2028, ma ha durata pari a 6 anni e codice ISIN IT0005517195. La cedola minima è dell’1,6%, cui va sommata la rivalutazione sia del capitale che delle cedole per l’inflazione.
Dopo il record dell’emissione 2020, con domanda complessiva oltre i 20 miliardi di euro, nel 2022 i due BTP Italia emessi hanno raccolto 12 miliardi e 9,45 miliardi (per il BTP con scadenza 2030). Le aspettative degli operatori sono nuovamente per una domanda superiore ai 10 miliardi di euro.
Da notare come la nuova emissione di BTP arrivi in un momento di tassi in costante crescita. Gli anni di tassi a zero sono ormai finiti e le lunghe scadenze dei BTP navigano con rendimenti superiori al 4%. Alcuni BTP, come il BTP 2045, il BTP 2051, il BTP 2052 e il BTP 2072 offrono rendimenti netti prossimi o superiori al 5%, con prezzi che in alcuni casi sono crollati sotto 60, a fronte di un valore nominale di 100. Chiaramente il momento del rimborso è decisamente lontano e nel frattempo le cedole sono decisamente risicate (spesso inferiori al 2% annuo).
Rendimenti dei titoli di Stato in rialzo
La tensione sui titoli di Stato è determinata anche dalle crescenti aspettative di inflazione e dalla previsione di un tasso terminale della BCE al 4%. La Banca Centrale, infatti, dovrebbe alzare i tassi per tutto il 2023, portandoli in area 4% ad inizio 2024. Scenario simile per la Federal Reserve, dove il costo del denaro è già al 4,75% e verosimilmente arriverà al 5,50% o 5,75% nell’estate – autunno 2023. Gli investitori cercano dunque protezione dall’inflazione anche con i BTP Italia.
Conviene investire con il BTP Italia? La risposta varia chiaramente in funzione di quello che sarà il tasso di inflazione medio dei prossimi 5 anni. Infatti, la componente inflazione potrebbe alzare, anche significativamente il rendimento minimo dei Bond. Per contro, in caso di inflazione pari a zero o di discesa dei prezzi, il BTP 2028 renderà soltanto il 2%.